Indietro Riqualificazione ecologica delle aree produttive

Azione 12.2

Riqualificazione ecologica delle aree produttive

 

Attività da realizzare

La peculiarità dell'approccio integrato adottato per l'Asse prioritario "Sviluppo urbano sostenibile", consiste nell'aver selezionato diverse priorità d'investimento, e relative tipologie di azioni, che si prevede debbano realizzarsi simultaneamente, combinandosi e rafforzandosi reciprocamente, per conseguire i singoli obiettivi specifici nel quadro di un complessivo miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica di un'area produttiva attiva e/o dismessa, in conformità ai principi di prevenzione e controllo integrati dell'inquinamento e con lo scopo di ottenere, unitamente alla competitività del sistema produttivo, la salvaguardia dell'ambiente, della salute e della sicurezza.

Merita evidenziare che tale approccio, per alcuni interventi, consente anche un uso più efficiente ed efficace delle risorse economiche investite nella riqualificazione e/o riconversione. È di tutta evidenza, infatti, che un intervento di ristrutturazione edilizia finalizzato all'efficientamento energetico di un edificio, se prevede anche la riduzione della pericolosità idraulica e geomorfologica a norma del PAI e la messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti in base al Decreto del Capo della Protezione Civile n. 3685/2003, consente risparmi rispetto all'ipotesi di realizzazione di interventi scoordinati. Analogamente, è evidente che la realizzazione di ripermeabilizzazione e rinverdimento di superfici artificiali, se opportunamente progettata, consente non solo la prevenzione o mitigazione del rischio idrogeologico, la riduzione della pericolosità idraulica, ma anche, attraverso l'aumento delle aree alberate, l'abbattimento delle polveri e la compensazione della produzione di C02 nonché la minimizzazione dell'impatto acustico in riferimento ai recettori esterni.

Nel territorio pugliese le azioni di riqualificazione e/o riconversione ecologica e paesaggistica di aree produttive assumono particolare importanza sia per l'estensione delle aree potenzialmente interessate sia per la vulnerabilità dei siti coinvolti sia, infine, per la dimensione di alcuni fenomeni di dismissione. In particolare, secondo le stime del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, le aree produttive in Puglia potenzialmente convertibili in Aree Produttive Paesisticamente e Ecologicamente Attrezzate (APPEA), superano i 25.000 ettari: Aree PIP 4.589 ha; Consorzi ASI 10.158 ha; Aree produttive 11.053 ha. Importanti aree produttive delle città medie (Taranto, Brindisi, Barletta, Trani) sono ubicate lungo la fascia costiera e alcune di queste sono caratterizzate da processi di dismissione. Molto estese sono anche le aree produttive interessate da attività estrattive. Il Rapporto sullo Stato delle Attività Estrattive in Puglia 2011-2012, curato dalla Regione Puglia, Servizio Attività Economiche Consumatori, Ufficio Controllo e Gestione del PRAE, rileva alla fine del 2012 la presenza di cave autorizzate per un'estensione totale di oltre 3.665 ha. A questo dato deve aggiungersi quello emerso dai risultati di una Convenzione realizzata con ARPA Puglia, che rileva nel territorio pugliese 3.961 cave dismesse (1 ogni 4,9 Km2).

Esempi di attività da realizzare saranno:

  • ristrutturazione edilizia di edifici, finalizzata all'efficientamento energetico, alla gestione intelligente dell 'energia per il controllo dei consumi e la produzione energetica da fonti rinnovabili, producendo effetti positivi non solo sotto il profilo ambientale, ma anche sotto quello economico e competitivo, per la riduzione dei costi di approvvigionamento, il miglioramento delle condizioni di lavoro e il contributo all'innovazione che ta li sistem i forniscono. (Azione POR 4.1 - Interventi per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici, 4.2, 4.3, azione AdP 4.1.1 );
  • realizzazione di servizi utilizzando metodi di progettazione bioclimatica per ottimizzare le relazioni tra costruito e risorse naturali, le condizioni di benessere termo igrometrico quali ventilazione, illuminazione naturale e soleggiamento degli spazi aperti e confinati e, non ultimo, il funzionamento e il comfort degli edifici attraverso l'uso di sistemi passivi per la climatizzazione, di tecnologie passive ed ibride, di materiali e componenti edilizi ecocompatibili (4.1 - Interventi per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici).

Queste azioni saranno accompagnate da interventi di promozione della partecipazione degli operatori economici e dei lavoratori e delle loro rappresentanze nella progettazione e gestione di interventi, perché la riqualificazione ecologica non sia limitata alla trasformazione fisica dei luoghi ma incida anche sulle abitudini comportamentali e le modalità di fruizione e gestione anche attraverso l'ausilio di tecnologie e modelli innovativi (secondo la logica della smart city).

Le azioni vedranno un alto livello di coordinamento con le azioni previste dal FSE, con particolare riferimento al rafforzamento delle competenze.

L'attuazione dell'asse avverrà per mezzo di procedure negoziate con gli enti locali individuati nelle aree target.

Si prevede la realizzazione di un numero massimo di 5 programmi "complessi", ciascuno costituito necessariamente da più interventi fra loro integrati, finalizzati alla rigenerazione ecologica di aree produttive al fine di costituire intervento pilota, di esempio per situazioni analoghe diffuse nell'intero territorio regionale, e conseguire il più ampio obiettivo di sviluppo sostenibile dell'area urbana di riferimento.

Le aree target sono le aree industriali o le aree ASI situate in aree urbane individuate sulla base di macrocriteri riguardanti le politiche pregresse poste in essere, la presenza, di consorzi di imprese, associazioni o altro, che consentano la realizzazione di interventi unitari, anche di tipo privato, in sinergia con l'intervento pubblico.

 

Destinatari

Operatori economici, lavoratori delle zone produttive, abitanti dei quartieri residenziali ubicati in prossimità di tali zone

 

Beneficiari

Enti locali ed enti pubblici

 

Sezione responsabile

Urbanistica