Rigenerazione urbana sostenibile - POR Puglia 2014-2020
Azione 12.1
Rigenerazione urbana sostenibile
Attività da realizzare
La peculiarità dell'approccio integrato adottato per l'Asse Prioritario Sviluppo urbano sostenibile, consiste nell'aver selezionato diverse priorità d'investimento, e relative tipologie di azioni, che si prevede debbano realizzarsi simultaneamente, combinandosi e rafforzandosi reciprocamente, per conseguire i singoli obiettivi specifici nel quadro di un complessivo miglioramento della vivibilità di una parte di città degradata.
Merita evidenziare che tale approccio, per alcuni interventi, consente anche un uso più efficiente ed efficace delle risorse economiche investite nella riqualificazione. E' di tutta evidenza, infatti, che un intervento di ristrutturazione edilizia finalizzato all'efficientamento energetico di un edificio, se prevede anche l'eliminazione delle barriere architettoniche può conseguire nello stesso tempo obiettivi di inclusione sociale, con conseguente risparmio di risorse pubbliche rispetto all'ipotesi di interventi realizzati in modo scoordinato. Analogamente, la realizzazione di infrastrutture verdi urbane, contribuendo a ridurre l'effetto "isola di calore", soprattutto negli orizzonti climatici del mezzogiorno d'Italia, consente di ridurre il consumo di energia negli edifici a uso civile e di migliorare la qualità della vita delle persone sia in termini di fruizione del verde per usi ricreativi, sportivi e, più in generale socio-culturali, sia in termini di positivi impatti sulla salute, specie dei gruppi più vulnerabili (persone anziane, affette da patologie croniche ecc.).
In particolare nelle città medie pugliesi le azioni di rigenerazione ecologica assumono particolare importanza anche in ragione dei ritardi che esse presentano secondo la rilevazione ISTAT 2011 su alcuni dati ambientali dei comuni capoluogo. In particolare:
- la dotazione di verde in rapporto alla superficie comunale è inferiore alla media nazionale, pari a 2, 7, per tutte le città: Trani 0.1, Taranto e Lecce 0.2, Foggia e Brindisi 0,3, Barletta 0,5.
- fatta eccezione per Andria, per tutte le altre città capoluogo la dotazione di aree protette o tutelate è inferiore alla media nazionale: 0 Trani, 1.3 Brindisi, 2.0 Foggia, 2. 7 Barletta, 6.8 Lecce, 10 Taranto.
- nulla è la dotazione di impianti di teleriscaldamento.
- fatta eccezione per Brindisi che presenta una percentuale pari a 0.1 Kw per 1.000 abitanti, in tutte le altre città oggetto di rilevazione sino al 2011 non si rilevano pannelli solari fotovoltaici installati sugli edifici comunali.
Alcuni caratteri dei quartieri periferici delle città medie pugliesi, quali la condizione di margine urbanizzato posto in contiguità con la campagna aperta, l'ampia disponibilità di spazi abbandonati, la carenza di servizi, il sovradimensionamento delle infrastrutture viarie, possono essere trasformati da problemi in opportunità mediante progetti di rigenerazione ecologica realizzati con la partecipazione degli abitanti e finalizzati all'innalzamento della qualità urbana e vivibilità.
Esempi di attività da realizzare saranno:
- ristrutturazione edilizia di edifici pubblici, finalizzata all'efficientamento energetico, alla gestione intelligente dell'energia per il controllo dei consumi e la produzione energetica da fonti rinnovabili (Azione POR 4.1 - Interventi per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici; Azione AdP 4.1.1 );
- realizzazione di servizi pubblici con metodi di progettazione bioclimatica per ottimizzare le relazioni tra costruito e risorse naturali, le condizioni di benessere termoigrometrico quali ventilazione, illuminazione naturale e soleggiamento degli spazi aperti e confinati e, non ultimo, il funzionamento e il comfort degli edifici attraverso l'uso di sistemi passivi per la climatizzazione, di tecnologie passive ed ibride, di materiali e componenti edilizi ecocompatibili. (Azione POR 4.1 - Interventi per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici; Azione AdP 4.1.1).
Queste azioni saranno accompagnate da interventi di promozione della partecipazione civica attraverso il coinvolgimento degli abitanti e della cittadinanza attiva nella progettazione e gestione di interventi, perché la riqualificazione ecologica non sia limitata alla trasformazione fisica dei luoghi ma incida anche sulle abitudini comportamentali e le modalità di fruizione e gestione anche attraverso l'ausilio di tecnologie e modelli innovativi (secondo la logica della smart city). Si fa riferimento in particolare all'azione, a valere sul FSE, di animazione sociale e partecipazione collettiva di ricostruzione della identità dei luoghi e delle comunità, connessi al recupero funzionale e al riuso di vecchi immobili, compresi i beni confiscati alle mafie, finanziata nell'ambito della linea 9.6 del POR Puglia (corrispondente all'azione 9.6.7 dell'Accordo di Partenariato), per un importo pubblico pari a 1,5 M euro.
Ai fini della demarcazione con l'Asse IX, le azioni previste per il raggiungimento dei RA 9.4 e 9.6 nell'ambito dell'asse XII saranno finanziati esclusivamente all'interno di piani integrati di rigenerazione per specifici ambiti urbani così come definiti dalle AU. Si prevede pertanto un alto livello di coordinamento sia con le priorità di investimento dell'Obiettivo tematico 9, sia con le azioni previste dall'FSE, con particolare riferimento alle attività di animazione sociale e partecipazione dei cittadini, nonché a misure di accompagnamento personalizzato previste da appositi Piani di Azione Locale, secondo le esigenze delle famiglie e degli individui destinatari.
Saranno valutati i DPRU (Documento programmatico di rigenerazione urbana) redatti ai sensi della L.R. 21/2008, di cui quasi tutti i comuni pugliesi si sono dotati nella scorsa programmazione. Il DPRU è un documento di analisi delle problematiche urbane relative al degrado degli elementi fisici ed alla marginalizzazione sociale ed economica dei quartieri urbani. Ai sensi dell'art. 3 della citata L.R. 21/2008 il DPRU delinea la strategia complessiva di sviluppo sostenibile attraverso la definizione degli "obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilità ambientale da perseguire a livello comunale o intercomunale". Gli interventi proposti dovranno contribuire alla realizzazione di tali obiettivi ed al perseguimento della strategia complessiva al livello urbano. Le aree di rigenerazione devono essere necessariamente ambiti urbani totalmente o prevalentemente edificati.
L'attuazione dell'asse avverrà per mezzo di procedure negoziate con gli enti locali individuati nelle aree target. Sarà considerata come premialità la capacità di integrare gli interventi proposti con interventi finanziati tramite altri meccanismi attuativi.
Al fine di garantire la concentrazione degli investimenti e l'efficacia degli stessi, si prevede di finanziare un numero di circa 25 programmi "complessi che siano necessariamente costituiti da un insieme di interventi e progetti fra loro integrati, finalizzati alla rigenerazione sostenibile di un quartiere degradato, al fine di costituire intervento pilota, di esempio per situazioni analoghe diffuse nell'intero territorio regionale.
Con riferimento ai beni confiscati alle mafie, risultano in Puglia un totale di 493 beni immobili in gestione diretta all'Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati (fonte ANBSC, marzo 2015) e 598 beni messi definitivamente a disposizione di enti e amministrazioni locali ( di cui 222 in provincia di Bari, 180 a Brindisi, 48 a Foggia, 71 a Lecce e 77 a Taranto).
Beneficiari
Comuni singoli e/o associati con popolazione complessiva residente superiore a 15.000 abitanti, individuati sulla base di macrocriteri, riguardanti la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, le politiche pregresse poste in essere sui temi della rigenerazione urbana e della sostenibilità dell'abitare (in attuazione delle Legge Regionale 21/2008 e 13/2008), il disagio sociale, il numero di beneficiari diretti/indiretti.
Sezione responsabile